Maria Felicia – Più delle parole e della preghiera, ci sono le carezze

La malattia è un terremoto che terrorizza!!

Fino a quando non si è toccati, resta un pensiero che si desidera tenere lontano dalla propria vita, scivolando quasi nell’indifferenza. Purtroppo ci segna senza risparmio, sia nel corpo che nell’animo, ma importante è trovare la forza necessaria per reagire e non farsi abbattere.

Mi risuonano forte le parole di Papa Francesco che, a tal proposito, sottolinea il valore della solidarietà e della cooperazione che deve tenere conto del paziente come persona, oltre la malattia, aiutandolo a non sentirsi uno “scarto” sociale.

Più delle parole e della preghiera, ci sono le carezze e gli abbracci che lui dona. Essi toccano profondamente il cuore e non lasciano indifferenti, facendo bene all’anima e al corpo.

La diagnosi della mia malattia (LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA – Gennaio 2015), mi ha destabilizzata, determinando un profondo cambiamento nella mia vita. Lo smarrimento, la paura dell’ignoto hanno cancellato ogni certezza del mio futuro.

Nel percorso più o meno lungo, fatto di controlli e terapie, ho incontrato tante persone.  Alcune di loro non ci sono più, ma di ognuna porto un sincero ricordo.

Mi chiedo : “Ho lottato di più?”. Non credo. Ho solo avuto qualche altra opportunità, la fede che non è mai venuta meno e il desiderio di essere di aiuto a qualsiasi persona, anche con piccoli gesti.

Donare significa Amare, ed amando possiamo aiutare chi soffre.

Da un’intuizione del Prof. Franco Mandelli e di tanti illustri personaggi, l’ AIL promuove e sostiene la ricerca scientifica per la cura delle leucemie, di linfomi e del mieloma, ponendo il paziente nel totale rispetto della persona e della dignità umana.

Assolve il compito di assistere i malati e le loro famiglie, offrendo loro servizi necessari per migliorare la qualità della vita e sostenerli nel complesso percorso delle cure.

L’ AIL organizza il servizio di cure domiciliari per evitare il ricovero in ospedale ai pazienti che possono essere curati a casa propria. Il contatto con familiari ed amici sicuramente darà una spinta e una forza maggiore nella lotta contro la malattia.

Grazie all’AIL di Benevento – sez. “Stefania Mottola” che ha finanziato il progetto di Assistenza Domiciliare presso l’Ospedale “G. Rummo” di Benevento , anch’io usufruisco di questa assistenza. 

Con la stessa gratitudine e riconoscenza mi sento di ringraziare i medici del DH Ematologico : i Dottori Roberto Vallone, Costanzo Feo e la dottoressa Valeria Amico, che mi seguono e mi sostengono dandomi la possibilità di proseguire le dovute cure, tra le mura domestiche insieme ai miei cari.

Un grazie speciale va alla “Piccola-Grande” Giulia, infermiera a cui sono stata affidata ( anche se madre di due figli, sembra una ragazzina).  È buona e generosa, disponibile e attenta. Con lei condivido il tempo necessario per il prelievo e la medicazione del CVC nei nostri incontri settimanali.

Infine ringrazio di vero cuore tutti coloro che si prodigano, tra cui i Volontari che si adoperano perché questa associazione possa offrire ulteriori risultati.          

Maria Felicia

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