Assistenza Psicologica

Il servizio di Assistenza Psicologia dell’AIL di Benevento

L’associazione si avvale della collaborazione della dottoressa Maria Grazia Colantuoni che gestisce colloqui individuali e gruppi di ascolto. Chiamando in sede è possibile prenotare una consulenza psicologica.

Il servizio di assistenza psicologica è una mano amica che “accompagna” durante tutto il percorso della malattia e post-malattia può essere di grande aiuto, sia al paziente che ai familiari.

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Il Supporto Psicologico a sostegno delle Famiglie
della Dott.ssa Maria Grazia Colantuoni

L’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma) Onlus, pone al centro delle sue attività il malato,affiancandolo nel lungo e doloroso percorso della malattia, con interventi che mirano a migliorare la sua qualità della vita e quella della propria famiglia. “Nessun uomo è un’isola”, la famiglia è un sistema organizzato di relazioni,dove i membri sono legati tra loro in quanto persone nella totalità e unicità del loro esistere. Questo significa che, quando un evento/diagnosi colpisce un membro della famiglia, viene colpito non solo il singolo membro, ma la vasta rete di relazioni all’interno della famiglia stessa. La diagnosi non sarà mai solo questione personale, ma anche, sempre, questione familiare. La malattia di un membro intacca l’equilibrio familiare preesistente, fonte di stabilità e certezze: infatti i ritmi cambiano,la vita cambia, quel simbolico (fatto di aspettative, desideri,ruoli) cambia.

L’AIL Benevento Onlus sezione “Stefania Mottola” vuole offrire un supporto psicologico che sostenga proprio quel simbolico familiare, ovvero vuole offrire un luogo, uno spazio ed un tempo dove:

• La stanchezza possa essere vista ed accettata. Perchè è giusto essere stanchi senza dover provare senso di colpa per non essere forti. silenziosa che opprime e accompagna i pensieri, possa essere manifestata, aiutando i membri della famiglia a condividere l’esperienza della sofferenza senza temere di apparire

• La paura della perdita, quell’ombra silenziosa che opprime e accompagna i pensieri, possa essere manifestata, aiutando i membri della famiglia a condividere l’esperienza della sofferenza senza temere di apparire fragili e spaventati agli occhi degli altri.

• Aiutare la famiglia colpita dalla diagnosi ad affrontare la fase della disorganizzazione emotiva e sostenerla nel duro compito della riorganizzazione, nell’adeguare i propri obiettivi alla nuova vita ed alla nuova configurazione familiare (i vuoti, le lontananze).

• Incoraggiare il malato e la sua famiglia a non cadere in quell’adattamento passivo,ma indurli a scoprire nuove risorse per effettuare quel reinvestimento vitale, sostenendo il processo della cura del ricordo (Scambini).

• Aiutare la famiglia nella cura del ricordo, che può essere sia della persona scomparsa , ma anche della nostalgia per il tempo della pienezza/salute,è fondamentale per contrastare la tendenza delle persone sofferenti a trascurarlo o a investirlo eccessivamente, finendo poi col dominare , affossando la persona nel dolore. La cura del ricordo è importante e non può prescindere dalla presa in cura del malato e della sua famiglia, perchè esso diventa Il luogo dell’incontro tra passato e presente, perchè ricostruisce quella continuità che aiuta i membri della famiglia a creare nuovi equilibri, rinnovate speranze.

Leggi la testimonianza di Luigina De Santis che ha partecipato al gruppo di ascolto della dottoressa Colantuoni.

Per avere maggiori informazioni puoi contattare la sede AIL di Benevento

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